Sonic branding: quando un jingle diventa il tratto distintivo di un brand

da | Giu 30, 2021 | Digital, News

Sonic branding = strategia del momento. A rendere speciale questa strategia di comunicazione è il legame emozionale che si instaura tra l’udito, la memoria del consumatore e il valore esperienziale di un brand. Scopri perché è il momento di pensare ad un jingle per il tuo brand.

Jingle bell, jingle bell! No, non siamo ammattite dalla calura estiva; sappiamo benissimo che Natale ce lo siamo lasciato alle spalle da un po’, infatti ci rivolgiamo a un altro tipo di jingle: quello del Sonic branding. Utilizzato dai brand per rafforzare la loro strategia di marketing, il sonic branding detto anche (sound branding, audio branding o acoustic branding) è la strategia vincente per promuovere l’identità del proprio brand attraverso canzoni e jingle ben studiati; perché diciamocelo, un motivetto, un suono o una melodia accattivanti possono essere il passe-partout per raggiungere anche l’udito più sopraffino e avvicinarlo alla propria azienda. 

Entriamo nel vivo, anzi nelle note che danno quel quid in più ad un brand.

 

Turn on the Sound!

Ricordate il motivetto “I’m lovin it!”di Mc Donalds, il suono di inizializzazione del Mac o del Windows? Bene, quelli sono un esempio ben riuscito di Sonic branding: semplici, canticchiabili ed efficaci; perché un suono o una melodia per essere persuasivi devono richiamare alla mente del cliente sia il brand, che l’esperienza emozionale vissuta, innescando così un legame sensoriale che va oltre il semplice acquisto. Naturalmente, raggiungere l’impresa di un motivetto che incarni il brand, che sia di pochi secondi e anche convincente, rappresenta una sfida (come tutte le strategie di un brand) da studiare facendo rifermento anche al ramo delle neuroscienze.

 

Sonic Branding i love you

Il motivo per cui il Sonic branding piace ai brand è perché elimina le barriere linguistiche e riesce a creare un legame indissolubile e immediato con il consumatore. Impresa non facile, dato che ognuno reagisce ad uno stimolo sonoro in meno di un secondo. Esatto! Dunque, per creare quell’associazione tra suono e brand nella memoria, avete i secondi contati; di conseguenza, bisogna ponderare ogni nota del vostro motivetto anche a costo di impiegare un anno. Così è stato per Visa, che per dar vita ad un “semplice” dlin, segno di una transizione avvenuta correttamente, ha impiegato oltre un anno di lavoro con 3 agenzie, mesi di ricerca in 8 mercati diversi, ricerche neurologiche. Tutto questo, per dare all’utente energia, ottimismo e sicurezza.

Colgate e il Sonic branding

Il Sonic branding fa gola a molti brand e al suo fascino non ha resistito neanche Colgate. Il noto marchio di prodotti per l’igiene orale ha deciso di ridisegnare la propria identità di marca con una melodia distintiva. Il progetto, sempre accuratamente studiato, enfatizza le emozioni della promessa della marca “Optimism in Action”. Il sound del brand è moderno, flessibile e facilmente riconoscibile, con lo scopo di intrattenere i consumatori nei supermercati di oltre 200 Paesi e su tutti i media. Sulla falsariga di Visa, Colgate ha progettato il suo branding sonoro con l’aiuto di accademici, etno-musicologi e neuroscienziati, per eliminare la soggettività dei gusti personali e puntare su un tone of voice globale. Il risultato è un motivetto con una voce maschile e femminile, in do maggiore, una nota  che pare abbia il potere di trasmettere ottimismo.

Come il Sonic branding influenza le scelte dei consumatori

L’introduzione del Sonic branding nella strategia di comunicazione o di vendita di un’azienda influisce notevolmente sulle scelte dei consumatori. Un esempio è l’esperimento condotto in un supermercato di vini in Inghilterra: nel reparto di vini francesi il consumatore poteva vivere un’esperienza totalmente immersiva con della musica francese; questa strategia ha portato ad un aumento delle vendite di vino francese. Idem, con la scelta di musica tedesca, che orientava i consumatori sull’opzione di vini tedeschi. Ergo, ogni suono ha il potere di suscitare sensazioni ed emozioni, belle o brutte che siano e influire sulle nostre decisioni. 

L’escalation del branding sonoro

Il potere emozionale e identificativo del Sonic branding sta crescendo in maniera esponenziale e, a contribuire a questa escalation è l’aumento del consumo e dell’interazione sulle piattaforme digitali e mobili nell’ultimo anno. A rivelarlo è uno studio dell’agenzia di branding sonoro Amp, secondo il quale le aziende globali che investono in audio, loghi sonori e musica personalizzati stanno creando un vantaggio competitivo sul mercato. L’agenzia Amp ogni anno stila anche una classifica Best Audio Brands , ovvero di tutti quei brand che si sono distinti con le loro identità sonore: per il secondo anno consecutivo Mastercard svetta sul podio per la sua identità sonora basata sul DNA, seguito da Shell e Apple.  

 

Chiudi gli occhi e ascolta: ogni suono costituisce un veicolo per la comunicazione, alla quale noi di Reputationlab contribuiamo con le parole. Contattaci a lab@reputationlab.it e ti guideremo nel mondo della comunicazione human to human, che rispecchia i tuoi valori.

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