Un follower su Instagram non è per sempre

da | Feb 14, 2019 | Social

Dopo il caso taglia-followers scoppiato su Instagram poche ora fa, è allarme nel mondo dei social network.

Se volete scampare alla drastica perdita di followers nei vostri account, ecco il nostro regalo di San Valentino:  tre consigli per avere un lungo e duraturo rapporto d’amore con i vostri fan.

 

La corsa al numero dei fan impazza su ogni social network. Troppo spesso, tuttavia, il numero delle persone che seguono gli account aziendali è sopravvalutato e, soprattutto, poco utile.  Il numero dei follower, come anche il numero di like di singoli post, sono considerate vanity metrics, ovvero metriche che forniscono un’impressione poco reale se non confrontata con altri dati (engagement e visite sul sito, ad esempio).
Avere una fanbase numerosa, infatti, serve a poco se non si affiancano azioni per coinvolgere e valorizzare la nostra community. Acquisire fan ma non dialogarci, non sollecitare il loro intervento, non interagire, può diventare un vero e proprio boomerang.

Già da tempo Instagram ha dichiarato guerra ai profili fake, ai followers acquistati e ai bot d’ogni etnia, religione e fede calcistica.
Le misure soft sono state sostituite, due giorni fa, da un vero colpo di mannaia che ha causato un improvviso e drastico calo dei followers.

 

 

Avete presente la scena di “uccelli”, il capolavoro di Alfred Hitchcock, in cui tutti corrono per strada in preda al panico, sotto l’attacco dei volatili impazziti?

Ecco, questo è più o meno quello che è successo al popolo di Igers di tutto il mondo, nella notte tra il 12 febbraio e le prime luci del 13. I rapaci di Mr. Zuckerberg erano piombati su migliaia di account di tutto il mondo strappando via centinaia, migliaia, milioni in alcuni casi, di followers.
Profili come quello di Ariana Grande e Selena Gomez hanno perso diversi milioni di followers. Lo stesso account ufficiale di Instagram ne ha persi 3 milioni.

Così, sul finale da cardiopalma di questo horror mediatico, arriva il colpo di scena e Instagram annuncia: è stato un bug dell’algoritmo, una falla del sistema, insomma, un’enorme … svista e la notte tra il 13 ed il 14 ottobre, al termine delle 24h più spaventose dai tempi di MSN in poi, restituisce i followers con un sospiro di sollievo generale.

 

 

Ma la vera questione è: sarà, veramente stato un bug dell’algoritmo o il buon Mr Zuckerberg, ha fatto marcia indietro perché gli interessi economici dietro il social network da 100 miliardi di dollari sono troppo grandi da esser messi in pericolo con serie campagne di pulizia dei followers?


E soprattutto: cosa possiamo fare perchè la scure cali anche sui nostri account aziendali?

Ecco tre consigli perchè la storia d’amore tra la tua azienda e i suoi followers sia lunga, ricca di emozioni e…reale!

 

  1. Commenti, interazioni, condivisioni sono momenti di dialogo:

    dedicate del tempo non solo al confezionamento e alla pubblicazione dei contenuti, ma anche a incentivare l’interazione che possono scatenare. Rispondere ai commenti, mettere delle reactions alle risposte più carine, commentare le condivisioni non è solo un atto di cortesia: è un momento di dialogo tra l’azienda, il brand e chi la segue. Dedicate del tempo a queste attività e fatelo con cura e attenzione, proprio come se faceste quattro chiacchiere con amici.

  2. Le recensioni sono un’occasione di crescita:

    bando alla permalosità nel leggere le recensioni! Che siano su Facebook, su Tripadvisor, su Google My Business o su qualunque altro canale, non vanno prese come critiche da confutare ad ogni costo. Le recensioni costruttive sono un’ottimo strumento per migliorarsi e riflettere nel team di lavoro su quello che può essere migliorato; quelle più feroci ci consentiranno di dimostrare che tra i valori della nostra azienda c’è il dialogo e di chiarire aspetti poco evidenti, promuovendo i punti di forza della nostra attività.

  3. Create occasioni di interazioni dedicate online e offline:

    il mondo digitale e quello fuori dallo schermo non sono due universi paralleli, ma devono comunicare. Creiamo occasioni per farli incontrare: contest, eventi, rassegne, presentazioni di prodotti, approfondimenti, spunti culturali, momenti di informazione e formazione. Un’azienda che vende auto, ad esempio, potrebbe invitare i suoi clienti (e i suoi follower) alla presentazione di un nuovo modello, ma anche allestire un seminario dove spiega come fare per mantenere funzionante più a lungo possibile il motore di una macchina; una cantina potrebbe ospitare in anteprima i fan ad assaggiare un nuovo vino o raccontare delle ricette inedite da abbinare ai suoi prodotti, ecc.

 

Un follower, insomma, non è per sempre. Come nessuna rosa regalata a San Valentino vi garantirà amore eterno, così nessuna offerta speciale creerà un legame forte e duraturo. I follower, soprattutto quelli davvero interessati a ciò che facciamo, vanno conquistati, ma soprattutto coinvolti, coccolati, stimolati. È un lavoro lungo e impegnativo, lo sappiamo…ma del resto quale relazione non lo è?

Il nostro regalo di San Valentino? I corsi business in partenza a marzo.
Scoprili nella pagina dedicata e chiedici informazioni scrivendo a formazione@reputationlab.it

Buon San Valentino a tutti!

 

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